Cronache di Culti Innominabili Chronicles of Nemeless Cults
- anno 2017/22
- 8 capitoli, 90 pagine
- penne micron e pennarelli promarker
- only available in italian
- year 2017/22
- 8 chapters, 90 pages
- pens and markers
- only available in italian
Tra gli anni 20 e 30 del secolo scorso, H. P. Lovecraft scrisse una serie di racconti incentrati su di una mitologia blasfema fatta di deità folli e orrori cosmici dormienti in oscure profondità sottomarine, Grandi Antichi, Dei Esterni ed un bestiario di creature aliene e malefiche pronte a sfidare la sanità mentale degli sventurati con cui entrano in contatto.
Insieme a Lovecraft, altri autori suoi amici e colleghi, in un gioco di citazioni reciproche, contribuirono alla costruzione del Ciclo dei Miti di Cthulhu. Dopo la prematura scomparsa di Lovecraft, il lavoro del "solitario di Providence" raggiunse il grande pubblico, e con gli anni si è stratificato in un vero e proprio genere a se stante.
Al lavoro di Lovecraft e degli altri autori della sua cerchia, ho dedicato queste brevi storie, giocate su citazioni e richiami, alcuni palesi altri un po' più sottili che richiedono una certa conoscenza dei Miti.
A causa della mancanza di tempo e opportunità, ho realizzato questo fumetto nel corso di diversi anni, nei ritagli di tempo, disegnando quando capitava su dei piccoli blocchi A5 con penne e pennarelli che mi portavo in giro.
Il risultato è piuttosto grezzo e approssimativo rispetto ai miei lavori precedenti, ma nasce da una situazione di compromesso.
Between the 20s and 30s of the last century, H. P. Lovecraft wrote a series of short stories centered on a blasphemous mythology made of mad deities and cosmic horrors sleeping in dark underwater depths, Great Old Ones, Outer Gods and a bestiary of alien and evil creatures ready to challenge the sanity of the unfortunates with whom they come into contact.
Together with Lovecraft, other authors, friends and colleagues of his, in a game of reciprocal quotations, contributed to the construction of the Cthulhu Mythos Cycle. After Lovecraft's untimely death, his work reached the general public, and over the years it has stratified into a real genre in its own right.
I have dedicated these short stories to the work of Lovecraft and other authors in his circle, played on quotations and references, some overt others a little more subtle that require a certain knowledge of the Myths.
Due to lack of time and opportunities, I made this comic over several years, in my spare time, drawing as needed on small A5 pads with pens and markers that I carried around.
The result is rather rough and approximate compared to my previous works, but it comes from a compromise situation.
Capitolo Chapters 1
NOTE
Sia il De Vermis Mysteriis che il Vampiro Stellare sono citazioni da "L'Orrore dalle Stelle" di Robert Bloch (The Shambler from the Stars, 1935).
"Il Mistero del Verme" è opera di Ludwig Prinn, alchimista e negromante che fu bruciato sul rogo a Bruxelles tra la fine del XV o l'inizio del XVI secolo.
Capitolo Chapters 2
NOTE
Il richiamo di questa storia è a "Colui che sussurrava nelle tenebre" di Lovecraft (The Whisperer in Darkness, 1930) in cui si descrive la misteriosa razza aliena dei Mi-go.
I Mi-go, o "Funghi di Yuggoth", sono alieni tecnologicamente evoluti, provenienti dal pianeta Yuggoth (presumibilmente Plutone). Fin dall'antichità visitano la Terra, per l'estrazione di minerali, ma non nutrono particolare interesse per gli umani, di cui rifuggono il contatto. Tuttavia alle volte catturano delle persone a cui estraggono il cervello, trapiantandolo in cilindri metallici, e tramite delle apparecchiature, ne acquisiscono la memoria. Adorano diversi Dei Esterni e sono indubbiamente creature malefiche.
Immaginato da Lovecraft, il Necronomicon è il più celebre dei grimori maledetti, ed archetipo di una lunga lista di pseudobiblion creati da altri autori.
Conosciuto anche con il nome originale di "Al Azif", opera dell'arabo pazzo Abdul Alhazred, vissuto in Yemen nel VIII secolo. Nel corso dei secoli comparvero numerose traduzioni del testo originale, ed alcune sono arrivate fino ai nostri giorni.
Capitolo Chapters 3
NOTE
La storia ha un'assonanza con "L'abbraccio di Medusa" di Lovecraft (Medusa's Coil, 1930) per il tema del dipinto.
Shub-Niggurath, “Il capro nero dei boschi dai mille cuccioli”, è uno degli Dei Esterno creati da Lovecraft.
Immaginato da Robert E. Howard, "Culti innominabili", in tedesco Unaussprechlichen Kulten, è opera di Friedrich von Junzt. Dato alle stampe a Dusseldorf nel 1839, contiene i resonconti dell'autore sui suoi numerosi viaggi, sulle sette segrete a cui si era affiliato e sui manoscritti occulti che aveva letto.
Capitolo Chapters 4
NOTE
Questa storia unisce citazioni de La Grande Razza di Yith da "L'ombra venuta dal tempo" di Lovecraft (The Shadow Out of Time, 1936) e "Il dio senza volto" di Robert Bloch (The Faceless God, 1936) per i richiami al culto di Nyarlathotep, che appare anche nelle vesti dell'avatar noto come "L'abitatore delle tenebre" (nella canonica iconografia di Derleth).
La Grande Razza di Yith, sono creatura tecnologicamente evoluto provenienti da un altro mondo, ed in grado di traferire la propria coscienza attraverso lo spazio ed il tempo. Originariamente abitanti del pianeta agonizzante di Yith, sfuggirono alla distruzione del loro mondo grazie alla capacità di trasferire le loro menti nel corpo di altre specie. Si spostarono così sulla Terra di un remoto passato, dove costruirono una loro civiltà, prima di soccombere a causa della rivalità con i Polipi Volanti, verso la fine del Cretaceo. Fuggirono quindi in massa verso altri organismi situati in un lontano futuro post-umano.
Nyarlathotep, "Il Caos Strisciante", è il più misterioso ed imperscrutabile degli Dei Esterno creati da Lovecraft: è comparso numerose volte sulla Terra, vestendo innumerevoli volti e avatar, ma non è dato sapere cosa muova le sue azioni.
Capitolo Chapters 5
NOTE
L'ispirazione di questo capitolo è palesemente "Il richiamo di Cthulhu" di Lovecraft (The Call of Cthulhu, 1928), opera fondante per il concetto di Grandi Antichi, alla base del Ciclo di Cthulhu.
Capitolo Chapters 6
NOTE
La storia trae ispirazione da "L'orrore di Dunwich" di Lovecraft (The Dunwich Horror, 1929).
Yog-Sothoth è uno degli Dei Esterni immaginati da Lovecraft. È un'entità extradimensionale esiliata al di là del nostro universo, i cui gli adepti cercano un modo per invocarlo.
Capitolo Chapters 7
NOTE
Il centro di questa storia è ancora Nyarlathotep. Alcuni testi citano dei passaggi de "L'abitatore del buio" (The Haunter of the Dark, 1936), una delle storie più importanti di Lovecraft sul personaggio.
Capitolo Chapters 8
NOTE
La storia si rifà a "I sogni nella casa stregata" (The Dreams in the Witch House, 1933), per quanto concerne l'idea del viaggio attraverso il sogno ed i riferimenti agli Antichi (Elder Things), anche se nel racconto di Lovecraft la città visitata dal protagonista è situata su di un altro mondo, mentre in questo caso si tratta della stessa città abbandonata vista ne "Alle montagne della follia" (At the Mountains of Madness, 1936), con tanto di apparizione degli Shoggoth.
Il "cristallizzatore dei sogni" invece è una citazione da The Render Of The Veils (1964) di Ramsey Campbell, il quale fa anch'esso riferimento al sogno come tramite per raggiungere luoghi reali.
Gli Antichi (Elder Things, da non confondere con i Grandi Antichi/Great Old Ones) è una specie aliena tecnologicamente evoluta che ha colonizzato la Terra primordiale milioni di anni fa, in rivalità con altre specie. Dopo un lungo dominio, la civilità degli Antichi è andata via via regredendo, venendo infine sopraffatti dagli Shoggoth, le creature che avevano creato per servirli.
Il Segno degli Antichi (Elder Sign) è quello lovecraftiano, non la più nota "stella di Derleth", a rimarcare come mi sia voluto attenere al canone di Lovecraft e del Circolo, cercando di evitare le personalizzazioni di Derleth. In questo caso la connessione tra gli Antichi e il Segno degli Antichi, è una mia congettura arbitraria, in quando Lovecraft è rimasto piuttosto vago al riguardo.